Allegrezze – Passo della Lepre – Monte Maggiorasca
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 900 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa
Tempo: 3.15 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2015
Si tratta di un lungo itinerario che percorre la panoramica cresta che divide la valle del Rio Molini (Santo Stefano d’Áveto) da quella del Torrente Gràmizza, per poi sbucare sull’ampio altopiano a sud del Monte Maggiorasca, coperto da belle faggete. Il tratto tra Allegrezze e il Passo della Lepre può causare problemi di orientamento, a causa della scarsa segnalazione, delle mille diramazioni e della presenza di erbe e arbusti invadenti.
Accesso
a) Da Fornovo di Taro si sale tutta la Val Ceno fino al Passo del Tomarlo, quindi si scende a Santo Stefano d’Áveto, dove si continua lungo la SP654 fino ad Allegrezze.
b) Da Piacenza, Genova o Chiavari, si raggiunge il bivio per Santo Stefano d’Áveto, posto lungo la strada principale della Val d’Áveto poco a valle di Rezzoaglio. La si imbocca sorpassando Caselle, poi si sbuca sulla SS654 poco a monte del paese di Allegrezze. Seguendo la statale verso destra si raggiunge la chiesa del paese (923 m).
Lungo la statale, scendendo da Allegrezze in direzione di Gràmizza, si raggiunge il cimitero del paese. Davanti al cancello si trovano due imponenti sequoie, di cui la più grande (albero monumentale del Parco dell’Áveto) è alta 18 m ed il suo tronco ha una circonferenza di più di 3 m.
Itinerario
Il percorso è stato segnalato dalla FIE con una X gialla. Di fronte alla chiesa di Allegrezze si imbocca una mulattiera che piega a sinistra e attraversa il paese, procedendo parallelamente alla strada asfaltata. Ad un bivio si va a destra, passando accanto ad una fontana, poi si arriva ad una seconda biforcazione all’estremità dell’abitato. Si va a destra lungo un’ampia sterrata che sale con un tornante e poi taglia in piano, quindi la si abbandona per girare a sinistra sulla mulattiera segnalata. Si sale con varie svolte tra muretti a secco e recinzioni del pascolo, attraversando boschetti e radure.
Giunti alla Cappelletta di Allegrezze (1038 m) si incontra una sterrata, che si segue per pochi metri verso sinistra, poi si imbocca a destra un sentierino poco evidente, che sale deciso rimontando un ampio costone boscoso su cui corre una recinzione. Scavalcato un dosso, si prosegue con vari saliscendi sul costone fino ad incontrare un sentiero più evidente che proviene da sinistra. Si gira a destra attraversando la recinzione, poi si abbandona il sentiero per proseguire lungo il costone. Superata una vasca-abbeveratoio, una ripida salita per prati conduce alla strada che collega Santo Stefano d’Áveto con il Passo del Tomarlo (quota 1142).
La si rimonta verso destra per una ventina di metri, poi si imbocca sulla sinistra una carrareccia che si riporta sul costone. Si prosegue in salita lungo il costone, senza sentiero, seguendo con attenzione i segnavia dipinti sui pochi alberi e sulle rocce, e trascurando le numerose tracce di bestiame che si dipartono ai lati. Oltre una recinzione il percorso si fa più evidente, e attraversa un’ampia zona arbustiva, prima in piano e poi in salita decisa. Il sentiero aggira a destra il dosso del Monte Moggetti, poi sorpassa una recinzione oltre la quale appare il gigantesco massiccio del Monte Maggiorasca.
Poco oltre una selletta il sentiero si trasforma in una strada sterrata che aggira una seconda cima; ad un bivio la si abbandona per salire a sinistra e superare un’altra recinzione del pascolo. Con brevi saliscendi si supera un’altro recinto e si aggira la cima dei Cognetti, poi si scende ad una selletta, incontrando due strade sterrate provenienti da sinistra. Si continua lungo una strada sterrata che sale dolcemente (bisogna trascurare una X gialla fuorviante che indica di deviare a sinistra). Quando la strada piega a destra entrando nel bosco, la si abbandona per imboccare un sentiero poco evidente, che sale ripido fino al Passo della Lepre (1403 m); qui si incontra la strada sterrata proveniente da Rocca d’Áveto, contrassegnata dal segnavia 192.
La si segue verso destra in lieve salita in una bella faggeta, incrociando il segnavia 194; poco dopo la si abbandona per prendere a sinistra il sentiero segnalato con la X gialla, che si innalza direttamente tra gli alberi. Ad un bivio si va a destra (attenzione: non ci sono segnavia ad indicarlo) lungo una traccia che tende a perdersi. Costeggiata una radura si incontra un sentiero che si segue verso sinistra con percorso pressochè pianeggiante, ai piedi della parete rocciosa sul cui culmine si trova la Croce Martincana. Presso un grosso masso si trova un bivio dove si prende a sinistra, tagliando tra boschetti e radure arbustive.
Rientrati nella faggeta si incontra un sentiero che si segue in ripida salita, fino a sbucare in una radura ai piedi di roccioni dalle forme particolari. Il sentiero transita tra grossi massi, poi riprende a salire nel bosco, sconnesso e molto rovinato dall’erosione. Attraversato un impluvio, si taglia in diagonale fino ad una selletta dove si incontra il sentiero segnato con due cerchi gialli pieni proveniente dal Passo del Tomarlo (quota 1655). Si prosegue in dolce salita contornando un roccione, quindi si trova un secondo bivio.
Il sentiero segnalato con due cerchi gialli pieni sale a sinistra prima nel bosco, poi nel prato fino al cocuzzolo della Croce Martincana (detta anche “Croce di Martincano” o “Monte Croce Martincano”; 1724 m). La vetta precipita verso sud con un’alta parete, costituita da canaloni erbosi e imponenti torrioni basaltici. Splendido panorama aereo sulla Val Gràmizza, sulla Val di Taro, sui monti Penna e Aiona e sul mare.
Si prosegue a destra lungo il sentiero segnalato con la X gialla che prosegue pressochè in piano nel bosco raggiungendo un altro bivio.
A sinistra il percorso n. 194a del CAI guida in 5-10 minuti, dopo un’ulteriore breve deviazione a sinistra, alla Rocca del Prete (1671 m). Dalla Rocca del Prete, seguendo questo itinerario, ci si può raccordare al percorso descritto di seguito che sale al Maggiorasca.
Si piega a destra su un sentiero che prosegue pressochè in piano aggirando ad est il Monte Picchetto e, attraversata una radura, raggiunge la piccola Moglia dell’Anguilla (1688 m).
Si tratta di una piccola zona umida posta su un bel ripiano ricoperto dai faggi. Verso la fine dell’estate tende a prosciugarsi.
Il sentiero rientra nel bosco e scende dolcemente in un valloncello, fino all’ennesimo bivio (quota 1677). Si sale a destra lungo un ripidissimo sentiero tra i faggi, poi si esce dal bosco ai piedi della parete meridionale del Maggiorasca. Si piega a destra, costeggiando la parete, poi si risale un pittoresco canalone erboso circondato da balze rocciose. Quando la pendenza diminuisce, si sbuca sull’ampia sella tra le due cime del Monte Maggiorasca. Andando a sinistra si può raggiungere la statua della Madonna di Guadalupe posta sulla cima sud-ovest (1792 m), mentre a destra una traccia porta sulla cima principale del Monte Maggiorasca (1804 m) dove sorgono alcuni ripetitori.
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