Paraggi – Valle dell’Acqua Viva – Mulino del Gassetta – Cappelletta delle Gave – Paraggi
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 280 m circa
Tempo: 1.40 – 2 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Maggio 2021
La valle dell’Acqua Viva si estende sul versante orientale del promontorio di Portofino, a monte della baia di Paraggi. Come evidenziato dal toponimo, è alimentata da numerose sorgenti perenni, che ne garantiscono una portata costante e notevole per le esigue dimensioni del bacino. Il vallone fresco, ombroso e umido, contrasta molto con i tipici ambienti aridi dei versanti a mare del promontorio. Al giorno d’oggi, le sorgenti dell’Acqua Viva alimentano gli acquedotti dei comuni di Portofino e Santa Margherita Ligure; in passato invece erano utilizzate da ben 35 mulini, disposti lungo il breve corso d’acqua. Un sentiero segnalato risale il vallone toccando i resti di alcuni degli antichi mulini; numerosi pannelli esplicativi evidenziano le curiosità storiche, culturali e naturalistiche del luogo.
La salita termina al Mulino del Gassetta, recentemente trasformato in struttura ricettiva. Da qui la fittissima rete di sentieri segnalati permette numerose possibilità: noi proponiamo un rientro ad anello passando per la Cappelletta delle Gave.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviara di Santa Margherita Ligure-Portofino, quindi con la corriera fino a Paraggi (3 m).
Itinerario
Il percorso ha inizio dall’estremità a monte del parcheggio a pagamento di Paraggi. Sulla sinistra del ristorante “la Mandragola” (l’edificio è un antico frantoio ristrutturato), s’imbocca una ripida scalinata (segnavia: punto e linea rossi) che passa accanto ad altri edifici. Entrati nel bosco, la pendenza diminuisce e il sentiero taglia a mezza costa addentrandosi nella Valle dell’Acqua Viva.
Sulla destra del sentiero si possono notare i resti di una canalizzazione, che raccoglieva le acque in uscita dai mulini più a monte per convogliarle ai mulini situati a valle. «Questo sistema di canalizzazione aveva permesso di costruire i mulini su fasce e terrazzamenti relativamente distanti dal torrente e, soprattutto, consentiva il massimo utilizzo delle acque (…): o direttamente, convogliate sulle ruote più prossime all’alveo, o indirettamente, perché recuperate e mantenute a quote più elevate. Ciò consente di ipotizzare una doppia disposizione altimetrica dei mulini: l’una che segue l’andamento dell’alveo, l’altra, ad altitudini variabili, costituita dai mulini alimentati dalle acque di recupero dei beudi» (AA.VV. I Mulini dell’Acquaviva sul Monte di Portofino, pag. 38).
Il sentiero si avvicina al torrente e lo costeggia sulla sponda destra idrografica per alcune centinaia di metri, poi lo guada e s’innalza ripido sul fianco opposto con altri tratti scalinati. Lungo il percorso s’incontrano i ruderi di altri mulini, e si passa sotto ad un arco in pietra corrispondente ad un antico beudo sopraelevato. Giunti al Mulino dell’Uva (187 m) s’incrocia il sentiero segnalato con due linee rosse, che collega San Sebastiano alla Cappelletta delle Gave; lo si trascura e si continua dritti lungo il sentiero che risale il vallone.
Con una rampa ripida si giunge su un piccolo pianoro sove sorge un rudere; subito dopo si guada il torrente e si sale sul versante destro idrografico con una ripida scalinata. Ad un bivio si piega a destra, salendo in diagonale e sorpassando altri edifici ricavati da antichi mulini. Con un’ultima svolta a sinistra ci si congiunge con l’ampio stradello pedonale proveniente da Olmi; seguendolo verso destra in pochi metri si è al Mulino del Gassetta (252 m; 45 – 50 minuti da Paraggi).
L’antico mulino è stato completamente ristrutturato dall’Ente Parco di Portofino e trasformato in un bar-ristorante, con tavoli e panche all’aperto. Al piano inferiore si trova un piccolo spazio museale, con una grande macina completamente restaurata. Nei pressi si trovano altri tavolini in legno per il picnic.
Da qui, seguendo la strada pedonale in direzione sud, si può raggiungere la località Olmi, dove ci si congiunge con il frequentato percorso che collega Pietre Strette a Portofino.
Si prosegue lungo lo stradello pedonale (segnavia: croce rossa) verso nord, attraversando per l’ultima volta il Fosso dell’Acqua Viva e costeggiando le case della località Molini. Si scavalca un contrafforte e si scende con un tratto scalinato, effettuando un tornante. Il viottolo attraversa la testata della Valle dell’Acqua Morta, sorpassando una casa isolata e guadando il piccolo Fosso dei Tuvi.
Diversamente dall’adiacente Valle dell’Acqua Viva, la Valle dell’Acqua Morta si caratterizza per portate molto variabili e poco affidabili, più strettamente dipendenti dalle piogge. Per questo, vi sorgevano pochissimi mulini: il principale era il Mulino di Mondiano, situato un centinaio di metri a valle rispetto al sentiero segnalato.
La mulattiera supera la località Montegà (204 m), dove si trova una graziosa cappella dedicata a Sant’Anna, poi guada il Torrente dell’Acqua Morta e prosegue a mezza costa tra case isolate e terrazze con ulivi. Con una breve discesa si giunge al crocevia presso la Cappella delle Gave (183 m; 35 – 40 minuti dal Mulino del Gassetta).
Svoltando a sinistra e seguendo a ritroso questo itinerario (sempre segnavia “croce rossa”) si può arrivare in 10 minuti a Nozárego e in circa 30 minuti a Santa Margherita Ligure.
Si svolta a destra, seguendo il segnavia tre punti rossi in comune con l’itinerario precedente: seguendo una ripida mulattiera prima acciottolata, poi scalinata, si passa per la località San Gioacchino e si ritorna in breve a Paraggi (20 – 30 minuti dalla Cappelletta delle Gave).
Escursioni sul Promontorio di Portofino
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